martedì 5 giugno 2012

LA CAPPELLA DI ROSSLYN



Edimburgo è una città splendida dove il grigio cupo delle pietre e l’azzurro terso del cielo si fondono, creando una armonia unica che si mescola a quella delle cornamuse che di tanto in tanto risuonano agli angoli delle strade. Si sa… la Scozia è la Scozia: una terra di leggende, di storia e di spazi sconfinati che ti rapisce appena ne respiri l’aria.
Ad una ventina di chilometri a sud di Edimburgo troviamo il villaggio di Roslin. Una ipotesi farebbe derivare dal gaelico l’origine del toponimo, che significherebbe «antico sapere tramandato di generazione in generazione». Non siamo sicuri se a Roslin esista veramente un sapere nascosto che risale alla notte dei tempi, tuttavia è innegabile che questo minuscolo paese punteggiato da caratteristiche casette bianche e basse debba la sua fama ad un autentico enigma.
Seguendo le indicazioni del cartello segnaletico si imbocca un viottolo di campagna e si giunge dopo pochi minuti alla Cappella di Rosslyn, fondata nel 1446 da William St Clair (o Sinclair), ultimo Earl St Clair della contea di Orkney. All’esterno, essa è indecifrabile, quasi minacciosa, simile ad una scura sfinge pronta a sfidare con i suoi indovinelli il primo Edipo di passaggio, ma varcata la soglia, ecco che improvvisamente si viene catapultati dentro un manoscritto miniato. La ricchezza dei dettagli sui capitelli, sulle colonne, sul soffitto, ovunque si posi lo sguardo, suscita emozioni così profonde che lasciano letteralmente senza fiato. Viene spontaneo pensare alle parole del noto alchimista Fulcanelli che aprono il primo capitolo del suo libro Il Mistero delle cattedrali 1: «Fummo immediatamente trasportati, estasiati, colmi d’ammirazione, incapaci di staccarci dall’attrazione del meraviglioso, dalla magia dello splendore, dell’immensità, della vertigine che si sprigionavano da quell’opera più divina che umana». Rosslyn è a tutti gli effetti «un libro meravigliosamente figurato che dispiega fino al cielo i suoi fogli di pietra scolpita».
Questo capolavoro unico al mondo, tuttavia, ha rischiato di finire distrutto quando, con l’avvento della Riforma protestante, fu considerato un simbolo del potere papale e dunque un pericoloso luogo di idolatria, conoscendo così un lungo periodo di degrado e di abbandono durante il quale fu addirittura utilizzato come stalla.
Per la sua edificazione Sir William fece giungere scalpellini, carpentieri, muratori e fabbri da altre regioni della Gran Bretagna e persino da paesi stranieri, ma il progetto originale, che prevedeva una struttura più imponente, non fu mai portato a termine per la morte del nobile. Si dice che questi, forse sentendo avvicinarsi la fine dei propri giorni, abbia voluto ringraziare - o piuttosto ingraziarsi - Dio con uno spiegamento di forze e di energie creative senza pari, ma c’è anche chi sostiene che Rosslyn sia stata in realtà costruita per nascondere qualcosa di estremamente importante.
Esiste un mistero legato all’antica dinastia dei Sinclair.
«Vi ringrazio per avermi messo al corrente del segreto e giuro di non rivelarlo a nessuno, ma anzi di difenderlo con qualunque mezzo»: questa fu la criptica risposta di Maria di Guisa, madre della ben più nota Maria Stuarda, regina di Scozia, ad una lettera, del cui contenuto non conosciamo purtroppo niente, inviatale nel 1546 dall’allora Barone di Rosslyn 2.
Sono state formulate diverse teorie sulla natura del segreto che potrebbe trovarsi tuttora sotto le fondamenta della Cappella: dalla sacra coppa che, secondo la tradizione, fu usata da Giuseppe di Arimatea per raccogliere il sangue del Cristo durante la crocifissione e che è immortalata su una vetrata, a documenti scottanti con le prove della discendenza di Gesù Cristo e di Maria Maddalena, la cosiddetta roseline. Potrebbe non essere una coincidenza il fatto che Maria di Guisa, appartenendo ad una nobile famiglia francese discendente da un ramo cadetto della Casa dei Lorena, fosse legata ai primi re di Francia, i Merovingi, che sono stati identificati con la progenie del Graal ovvero con gli eredi di Gesù e della Maddalena.
Rosslyn, essendo un vero e proprio “santuario della tradizione” in cui Ebraismo, Cristianesimo e miti pagani coesistono finalmente in pace, potrebbe celare tra le sue mura anche manufatti che niente hanno a che vedere con la Cristianità e questo non fa che complicare e rendere più affascinante il mistero.
Basta guardarsi intorno per capire che questo è un luogo speciale, fuori dal tempo e dagli schemi: come in una bizzarra processione di qualche festività solenne, davanti agli occhi del visitatore sfilano angeli musicanti, curiose figure maschili in ginocchio con mantelli stretti attorno al collo (un possibile richiamo a riti massonici), un Mosè con le corna 3, un cavaliere armato di lancia, una coppia di amanti, il diavolo, una strana figura bendata con un cappio (di nuovo un richiamo alla Massoneria: il simbolo del cappio, essendo segno di legame, è spesso usato per indicare l’appartenenza ad una società o ad un gruppo), e i cosiddetti “uomini verdi”, riconoscibili dagli stami di fiori che fuoriescono dalla loro bocca, che nella religione celtica sono simbolo di fertilità.
Anche la Colonna dell’Apprendista 4, l’albero più stupefacente di questa selva fatata plasmata nella pietra, alla cui base otto draghi sputano, invece di fiamme, un tralcio fiorito che risale lungo tutto il fusto, è stata identificata con l’Albero Cosmico, Yggdrasill, quello della mitologia scandinava a cui Odino sacrificò se stesso, rimanendovi appeso per nove giorni e nove notti per accedere ai segreti della vera sapienza. Secondo la leggenda, questa magnifica colonna sarebbe stata terminata, senza autorizzazione, dal discepolo di un maestro scalpellino il quale, colto da rabbia ed invidia, avrebbe ucciso con un colpo alla testa il giovane apprendista. Non mi stupirebbe se il “colpo alla testa” fosse in realtà una metafora per indicare la trasmissione rituale di un sapere riservato a pochi eletti, e la frase in latino, tratta dal Libro di Esdra, che campeggia sull’architrave, potrebbe confermare questa ipotesi: «Il vino è forte, il re è più forte, le donne sono più forti ancora, ma la verità li supera tutti» 5. Rimane da scoprire di quale verità si tratti, forse una verità che conduce alla conoscenza di Dio e delle Sue leggi immutabili. La Colonna dell’Apprendista, dopotutto, assomiglia ad una scala a chiocciola che, come la scala della visione di Giacobbe, sembra collegare la terra al cielo, la materia allo spirito e l’uomo al proprio Creatore. Alle leggi di Dio 6 appartengono invece le regole della divina proporzione che sono alla base della creazione dell’Universo ed alle quali si è ispirata la nobile “scienza delle costruzioni”, che è stata applicata con estrema padronanza proprio qui a Rosslyn dai mastri costruttori, i frammassoni dediti all’edificazione “delle case di Dio” 7.
Lo stupefacente soffitto della Cappella, decorato da una pioggia di stelle e da un giardino di rose e di gigli, ricorda quello degli antichi templi dedicati ad Ishtar, la dea babilonese dell’amore e della guerra, figlia della luna e sorella del sole, e a Nut, divinità egizia del cielo. C’è però chi si è spinto oltre, ipotizzando che una sezione della volta sia coperta da un sistema stellare che riprodurrebbe, addirittura, la mappa degli Stati Uniti 8. Secondo la Cronaca di Zeno, un documento pubblicato nel XVI secolo ma ritenuto da alcuni studiosi un clamoroso falso, Henry St. Clair, il nonno di William, assieme a due navigatori veneziani, Antonio e Nicola Zeno, avrebbe raggiunto con dodici vascelli l’America quasi un secolo prima di Cristoforo Colombo, alla ricerca di un luogo sicuro e lontano dove nascondere il famigerato tesoro dell’Ordine dei Cavalieri Templari di cui Henry St. Clair sarebbe stato un alto esponente 9. Alcune raffigurazioni di aloe e mais, piante sconosciute in Europa prima della scoperta del Nuovo Mondo, su alcune colonne e su una architrave della Cappella, costituirebbero la prova certa di questo epico viaggio. È comunque difficile dire se si tratti veramente di aloe e pannocchie di mais poichè Rosslyn è come un gigantesco herbarium scolpito nella pietra, in cui piante e fiori sono rappresentati nello stile fantasioso dei miniatori medievali, dando perciò adito alle interpretazioni più disparate. Questo enigma botanico, tuttavia, mi riconduce con la mente ad una curiosa incisione che ho avuto modo di ammirare a Bibbona, in provincia di Livorno, dove sulla chiave di volta di un arco risalente al 1300 circa è ben visibile una spiga con una croce templare inscritta in uno sperone o disco solare: la figura assomiglia incredibilmente ad un girasole, solo che il girasole, originario dell’America settentrionale, è stato importato in Europa soltanto nel 1510!
La famiglia Sinclair vanta diversi antenati appartenenti al controverso Ordine del Tempio ed addirittura una Sinclair ne avrebbe sposato il fondatore, Ugo de Payns, ma di recente tali affermazioni sono state confutate poiché Henry e William Sinclair avrebbero testimoniato contro l’Ordine durante il processo del 1309 10. Potrebbe essere stato in realtà uno stratagemma per sviare eventuali sospetti dalla famiglia e dal suo segreto?
L’ultima cosa da vedere a Rosslyn, che di certo non è ultima per importanza, è la pietra tombale di William de St Clair (è evidente che il nome William andasse per la maggiore in questa famiglia), illustre antenato del fondatore di Rosslyn, che fu ucciso nel 1330 in Andalusia mentre portava il cuore di Robert the Bruce, re di Scozia, in Terra Santa.
Sulla lastra tombale, oltre alla scritta Knight Templar (Cavaliere Templare), sono incisi una spada e quello che a prima vista può sembrare un calice stilizzato in cui è inscritta una rosa-croce ottagonale con un fiore al centro. Per alcuni studiosi questa arcana ed elaborata figura costituirebbe un evidente riferimento al Santo Graal ed alla leggendaria confaternita segreta dei Rosa+Croce 11. Tuttavia l’associazione coppa+rosa richiama inequivocabilmente la Vergine Maria e, di nuovo, la Maddalena. La Vergine è, usando ancora una volta le parole del grande Fulcanelli, «il vaso che contiene lo Spirito delle cose: Vas spirituale». È anche la rosa mistica poichè la rosa è simbolo di perfezione e di rigenerazione. Ma anche la Maddalena è, per alcuni autori, il calice che accolse il sangue di Gesù, e la rosa, quando associata alla sua figura, diviene l’emblema di Venere. In realtà entrambe le Marie possono essere paragonate a dei ricettacoli, in quanto contenitori della sapienza universale 12.
Osservando bene il disegno sulla lastra tombale di Sir William esso ricorda anche una chiave, di quelle elaboratissime che in ogni racconto di avventura che si rispetti aprono il forziere o la porta di una stanza contenenti un tesoro. Resta tuttavia da scoprire, nel caso di Rosslyn, di quale tesoro si tratti: potrebbe essere un riferimento a quello dei Templari oppure al segreto della famiglia Sinclair? A proposito di chiavi misteriose voglio segnalare che su un capitello della cripta è raffigurato un piccolo San Pietro che stringe in mano soltanto una chiave e non due (in certi casi tre) come vuole l’iconografia classica. Potrebbe trattarsi di una semplice svista dell’autore oppure di un indizio.
Indubbiamente, queste sono tutte ipotesi affascinanti che accendono la fantasia, eppure la strana raffigurazione sulla tomba di Sir William non è unica nel suo genere e pertanto potrebbe essere meno criptica di quanto si pensi: durante un viaggio in Irlanda, infatti, ho avuto modo di ammirare decine di splendide croci, incise su antiche pietre tombali all’interno di chiese e cimiteri, che, per stile, si avvicinano moltissimo alla più nota “rosa-croce” di Rosslyn.
Rosslyn non termina di stupire e riserva un’altra incredibile sopresa. Tra le varie decorazioni che abbelliscono il soffitto, ci sono duecentotredici cubi definiti “musicali” poiché le complesse figure incise sulle loro facce sarebbero in realtà delle note che, se trascritte correttamente e poi riprodotte, condurrebbero chi le ascolta addirittura in Paradiso. La presenza, nella Cappella, di statue di angeli che reggono strumenti musicali non farebbe che avvalorare questa incredibile scoperta. Il compositore scozzese Stuart Mitchell è riuscito, grazie alle sue conoscenze, a decifrare il complicato codice e a produrre una melodia che egli ha definito “il Santo Graal della musica”, ma il fatto che alcuni cubi siano andati, nel tempo, distrutti potrebbe far sì che la composizione sia incompleta.
Secondo un altro studioso 12, il suono che si verrebbe a produrre porterebbe, a lungo andare, a stati alterati di coscienza, tanto che nel Medioevo questo tipo di accordo fu addirittura considerato diabolico e bandito dalla Chiesa cattolica.
Sappiamo bene che certe vibrazioni sono in grado di modificare la frequenza delle onde cerebrali e di liberare la mente dai pensieri - e perciò dalla cosiddetta “realtà illusoria” -, di renderla molto più ricettiva e, in certi casi, di risvegliarne od aumentarne le capacità: basti pensare ai mantra tibetani ripetuti al fine di raggiungere una elevata concentrazione ma anche a certe musiche utilizzate dagli sciamani di alcune culture del Sud America e dell’Africa per entrare in uno stato di trance ed accedere così al mondo degli spiriti e degli dei e conseguire visioni ed importanti insegnamenti.
È possibile che la funzione principale della Cappella di Rosslyn fosse quella di agire da cassa di risonanza? Lo stesso principio, dopotutto, si ritrova nelle grandi Cattedrali gotiche in cui le volte ad ogiva fungono da “vibratori sonori” per canti e musica che, amplificati, acquistano un potere benefico sulla mente di chi ascolta.
Viene da chiedersi se, in passato, a Rosslyn si tenessero concerti “proibiti”, forse a scopo iniziatico, atti a spalancare le porte del terzo occhio e, perciò, dell’anima, mettendo in questo modo l’uomo in comunicazione diretta con la sua parte più nascosta e sublime, ovvero quella divina. Questo spiegherebbe perché la Cappella raccoglie in sé le tradizioni di tanti culti diversi: l’Illuminazione è dopotutto il traguardo a cui hanno da sempre anelato i saggi, i mistici e i santi di ogni religione e di ogni epoca.





Alcuni anni fa ho avuto modo di leggere un romanzo intitolato, Le porte dei Templari, di Javier Sierra 13. È un libro appassionante in cui si parla di ingressi, stargate verso una dimensione superiore, nascosti all’interno di famose cattedrali gotiche.
Quale migliore anticamera per il Regno dei Cieli sarebbe Rosslyn, vera e propria cattedrale in scala ridotta!


Per approfondire…


1 Fulcanelli, Il Mistero delle cattedrali, Ed. Mediterranee 2005.

2 La lettera manoscritta di Maria di Guisa a Lord Sinclair è custodita alla National Library.

3 L’esempio più eclatante è il famoso Mosè di Michelangelo che a sua volta sfoggia un paio di corna. Le corna hanno assunto nella nostra religione una connotazione negativa in quanto associate al demonio e perciò al Male, ma in molte tradizioni primitive esse implicavano forza e potere tanto da essere spesso applicate sugli elmi dei guerrieri, mentre per altre rappresentavano la saggezza, l’eternità e l’abbondanza (basti pensare alla cornucopia). Erano inoltre un simbolo solare (vedi sui capitelli ionici). Nel caso di Mosè, le corna potrebbero rivestire quest’ultimo significato. In base a quanto racconta la Bibbia, quando Mosè scese dal Sinai emanava una luce così intensa che, per poter parlare al popolo, dovette coprirsi il volto con un velo. Sono propensa a credere che questo brano dell’Antico Testamento sia in realtà una metafora per indicare che Mosè aveva ricevuto una rivelazione importante anche se non sono sicura che egli abbia realmente messo al corrente il popolo di ciò di cui era venuto a conoscenza durante i quaranta giorni e le quaranta notti trascorse in solitudine sul monte Sinai (da qui il gesto simbolico di “coprirsi il volto con un velo”).

4 Il noto cercatore di Graal Trevor Ravenscroft sostiene che il Graal si trovi proprio all’interno della Colonna dell’Apprendista. È stato utilizzato un metal detector che ha rilevato, nel fusto, la presenza di un oggetto “delle dimensioni giuste” (dal libro An Introduction to Current Theories about The Holy Grail, di Chris Thornborrow). I ricercatori non hanno mai ottenuto il permesso di fotografare la colonna con i raggi-X.

5 Esdra (cap. I) 13,12.

6 Dio è definito il Grande Architetto dell’Universo. Adamo, Mosè, Pitagora, Euclide sarebbero stati tutti accomunati dalla conoscenza della geometria sacra tramite cui Dio rivela i segreti del Creato. Secondo alcuni testi massonici Adamo fu il primo grande iniziato ai misteri divini. Il suo successore fu Lamech, che, insieme ai figli, insegnò all’umanità le basi della geometria, della musica e dell’alchimia. Prima del grande diluvio, i figli di Lamech trascrissero le loro conoscenze su due grandi colonne di pietra che fortunatamente sfuggirono al disastro. Furono ritrovate da Hermes che, rendendosi conto dell’importanza della scoperta, decise a sua volta di trasmettere l’antico sapere alla “nuova” umanità. Costruì logge di adepti in Babilonia, edificò templi e palazzi straordinari ed inviò i propri fratelli in Oriente affinché diffondessero la conoscenza in tutto il mondo. Gli succedette Abramo che trasmise ciò che aveva appreso dal proprio Maestro agli Egiziani. La famosa piramide di Cheope, infatti, rispetta la regola della sezione aurea o proporzione divina, corrispondente al numero 1,618 (numero d’oro). In natura tale proporzione è riscontrabile anche nel corpo umano.

7 Sulle pareti della cripta di Rosslyn sono incisi numerosi simboli tra cui pentacoli, cerchi ed altri segni indecifrabili che potrebbero far parte del misterioso alfabeto utilizzato dai mastri costruttori per comunicare tra di loro senza essere compresi dai non iniziati.

8 Claire Smith, John Ritchie, The writing’s on the walls.

9 Il fatto che a Leith, il principale porto di Edimburgo, in cui esisteva una importante precettoria templare, andata poi distrutta, e da cui sarebbero passate le navi in fuga dei Cavalieri Templari con il tesoro del Tempio di Parigi, ci siano diverse strade nominate St Clair Street, St Clair Avenue o St Clair Place, dimostrarebbe che esisteva veramente una stretta connessione tra la famiglia dei St Clair di Rosslyn ed i Templari. La città di Leith fu inoltre uno dei fulcri nella lotta tra i Riformisti e Maria di Guisa: nel 1555 il barone di Restalrig vendette a Maria le terre di South Leith e nel 1560 è comprovata la presenza della principessa a Leith, protetta dalle truppe francesi.
Una delle più famose leggende di questa zona riguarda Sir Robert Logan di Restalrig, che sarebbe stato implicato nella cerca del tesoro perduto dei Templari assieme a John Napier, noto matematico, astronomo e fisico scozzese. Non sappiamo perchè Sir Robert si sia avvalso dell’aiuto di uno scienziato, il quale oltre che per le sue conoscenze astronomiche e matematiche era anche noto per la sua abilità nelle arti magiche. Esiste ancora il contratto (“contratto di magia”), oggi al Trinity College di Cambridge, che fu stipulato tra le due parti. L’accordo prevedeva che, qualora il tesoro fosse stato ritrovato, il contratto sarebbe stato distrutto, dunque è logico supporre che la ricerca di Sir Robert non abbia dato i frutti sperati.
Nel 1848, durante i restauri a South Leith Church, nella navata nord fu rinvenuta una bara, ricoperta di velluto rosso, che conteneva diverse ossa umane e, nel mezzo, un teschio. La cosa curiosa è che il teschio era privo della mascella inferiore. Dopo diverse indagini si giunse alla conclusione che si trattava proprio della sepoltura di Sir Robert. Tuttavia rimaneva il mistero della mandibola mancante. Il fatto è stato collegato ad una possibile affiliazione del nobile alla Massoneria Templare, che prevedeva un particolare giuramento secondo cui, a chi avesse rivelato i segreti dell’Ordine, per punizione, gli sarebbe stato «segato il cranio ed il cervello estratto e lasciato a seccare al sole». Infatti, oltre all’evidente mancanza della mandibola, il cranio di Sir Robert mostrava anche i segni causati da una lama dentellata. Potrebbe esserci però un’altra spiegazione. Quando a Saint Maximin-la-Sainte Baume in Provenza, presunto luogo di sepoltura di Maria Maddalena, fu aperto il sarcofago contenente le ossa della santa fu rilevato che: «La lingua, tra le ossa aride del capo, e malgrado l’assenza dell’osso mascellare inferiore, appare incorrotta, disseccata ma inerente al palato, e da essa esce un ramo di finocchio verdeggiante». A Gubbio, in Umbria, dove è stata ormai comprovata una forte presenza templare, presso l’Eremo di S. Ambrogio, nella parete d’ingresso della cripta della Maddalena, è visibile, poco distante dai gradini, una lapide, probabilmente un antico ossario, sormontata da un teschio mancante della mascella. Sono tutti elementi che potrebbero accennare all’esistenza di un particolare culto legato alla Maddalena, forse diffuso dai Cavalieri Templari, i quali erano particolarmente devoti alla santa.

10 Karen Ralls, The Templars and the Grail, Quest Books; 1st Quest edition.

11 Esistono due versioni della leggenda della nascita della misteriosa setta dei Rosa Croce: in una, l’ordine sarebbe stato fondato nel 1407 da un pellegrino tedesco, Christian Rosenkreuz, che era stato iniziato all’occultismo a Damasco ed in Terra Santa. Secondo l’altra, l'ordine sarebbe invece stato creato secoli prima, nell'anno 46, da un saggio gnostico, Ormus, originario di Alessandria d’Egitto, e dai suoi sei discepoli che, convertiti al Cristianesimo, fusero la religione cristiana con i misteri egizi e le dottrine iniziatiche ermetiche e pitagoriche. Rosenkreuz, venuto a conoscenza dei segreti dell’ordine, ne sarebbe in seguito divenuto gran maestro. Il romanzo Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutze, uscito nel 1616, illustra le basi della spiritualità rosacrociana.

12 Allan Brian, co-direttore del Gruppo scozzese di incontri paranormali.

13 Javier Sierra, Le porte dei Templari, Ed. Tropea 2006.

1 commento:

  1. Salve,

    interessante il commento sull'Arco di Bacco di Bibbona. Ha altre considerazioni in merito alla simbologia di questo monumento?

    Saluti,
    Marco Andrenacci .... da Bibbona

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